IL VIAGGIO
- Dal 5 al 10 dicembre 2025 - 6 giorni
1° giorno – venerdì 5 dicembre – da Cagliari a Sant’Antioco
Arrivo in autonomia a Cagliari alle 12:30 circa
Trasferimento con mezzi pubblici da Cagliari a Sant’Antioco (2h30 circa).
2° giorno – sabato 6 dicembre – da Maladroxia a Grutti ‘e Acqua
Escursione da Maladroxia al sito nuragico di Grutti ‘e Acqua (16,50 km, 5h30, 460 m dislivello in salita, 420 m in discesa).
Camminiamo in vista mare nella parte meridionale dell‘isola, oltre capo Sperone, per affacciarci sul selvaggio versante meridionale. Il sentiero nella macchia ci porta all’insenatura di porto Sciusciau, quindi al piccolo lago intorno a cui sorgeva il villaggio nuragico.
3° giorno – domenica 7 dicembre – escursione a Cala Lunga
Escursione a Cala Lunga (15 km, 5h, 330 m dislivello in salita e in discesa). Attraversiamo tutta l’isola, in ambiente rurale e pastorale, per scendere alla costa occidentale e alla spettacolare cala Lunga, profonda insenatura con una bellissima spiaggia riparata.
Siamo nella Sardegna sud-occidentale, dove il Mediterraneo si infrange con onde oceaniche sulle inaccessibili scogliere di trachite delle due isole di Sant’Antioco e San Pietro. Ci attendono paesaggi di drammatica bellezza, a cui arriviamo a piedi attraversando tutta l’isola di Sant’Antioco, dove si dipana un cammino dedicato al santo, vissuto nel II secolo. Un ostello che ospita anche un museo del mare sarà la nostra base, proprio sul vivace lungomare del paese, che è tra i più antichi insediamenti in Sardegna e nel mondo: sotto l’abitato moderno si trova l’antica città punica di Sulki, che scopriremo visitando il museo archeologico.
Ci spostiamo da Sant’Antioco per esplorare il paese di Carloforte, dove ancora oggi si sente parlare in genovese, lingua ancora utilizzata quotidianamente dalla comunità tabarkina, originaria di Genova, trapiantata nel XVI secolo in Tunisia, quindi accolta nel Settecento in Sardegna.
Infine puntiamo verso l’entroterra, per scoprire il villaggio abbandonato di Tratalias e la sua magnifica cattedrale romanica. Da lì alle saline il passo è breve: una passeggiata naturalistica ci introduce nell’ambiente lagunare, paradiso dei fenicotteri.
Territorio, società e ambiente: Il Sulcis ha ormai lasciato alle spalle il suo passato minerario, di cui scorgeremo anche i segni sul territorio. Ormai archiviata è anche l’epopea della pesca del tonno, un tempo attività rilevante lungo tutta la costa occidentale sarda. A Carloforte però è oggi ancora attiva una tonnara fissa, oltre all’impianto di lavorazione del pregiato tonno rosso. La costa occidentale sarda non ha mai attirato il turismo di massa, per la presenza del maestrale e di un mare sovente poco balneabile. È recente la realizzazione di sentieri segnati e promossi (tra cui il Cammino minerario di Santa Barbara e il giovanissimo Cammino di Sant’Antioco), proposte che si rivolgono a viaggiatori attenti ai valori dell’ambiente e del paesaggio.
L’itinerario: viaggio stanziale. I percorsi sono in prevalenza su sentieri e strade campestri, con qualche tratto di asfalto senza traffico.
Grado di difficoltà: facile
Guida: Roberta Ferraris, guida ambientale escursionistica – Regione Piemonte e accompagnatrice turistica. È autrice della guida Sardegna a piedi. 11 itinerari spettacolari lungo la costa per Terre di Mezzo Editore.
Punti forti:
La selvaggia costa occidentale di Sant’Antioco
Il borgo marinaro di Carloforte
Il tramonto sulle saline
Sapori e prodotti: pesce e crostacei, tra cui il tonno e la bottarga di Carloforte, l’ottimo pane civraxiu, i formaggi dell’entroterra, gli ortaggi e gli agrumi degli orti dell’isola, la farinata a Carloforte.
L’accoglienza: un unico ostello, con sistemazione alberghiera e possibilità di camere singole
Quota di partecipazione p.p.: a partire da € 650,00 da 10 a 15 partecipanti. Supplemento piccolo gruppo da 6 a 9 persone € 210,00