IL VIAGGIO
- Partenza del 20 marzo 2025 - 4 giorni
Giovedì 20 marzo – da Framura a Bonassola
Appuntamento a Bonassola tra le 12:00 e le 13:00. Dopo il check in, pochi minuti di treno ci portano a Framura. Passeggiata pomeridiana a mezzacosta, con possibile sosta a Montaretto. Arrivo a Bonassola e cena in paese (5,4 km, 2h30 di cammino, 280 m di dislivello in salita e 290 m in discesa).
Venerdì 21 marzo – da Manarola a Vernazza
Con il treno visitiamo Riomaggiore, poi da Manarola saliamo a Volastra, piccolo borgo tra gli ulivi. Un sentiero tra le vigne terrazzate scende a Corniglia, da cui proseguiamo per Vernazza. Cena libera nel borgo e rientro a Bonassola in treno (9,6 km, 4 ore di cammino, 500 m di dislivello in salita, 650 in discesa).
Sabato 22 marzo – da Bonassola a Monterosso
La mattina il Sentiero Verde Azzurro ci porta a Levanto. Nel pomeriggio affrontiamo la salita alla Punta del Mesco, attraverso leccete ad alto fusto, fino ai ruderi dell’eremo romanico di Sant’Antonio. Raggiungiamo la prima delle Cinque Terre, Monterosso. Rientro a Bonassola in treno e cena in paese (10,8 km, 5 ore di cammino, 575 m di dislivello in salita e in discesa).
Domenica 23 marzo – da Vernazza a Monterosso
Con il treno raggiungiamo Vernazza, per percorrere l’ultima frazione del Sentiero Verde Azzurro. Pranzo di arrivederci a Monterosso, per rientrare a Bonassola (4,3 km, 2 di cammino, 200 m di dislivello in salita, 220 m in discesa)
La partenza: Ritrovo alla stazione FS di Bonassola tra le 12 e le 13. Il paese è collegato dalla linea Genova - Pisa di Trenitalia.
L’arrivo: Si riparte da Bonassola, intorno alle 15 - 16
L'accoglienza: B&B/appartamento
Punti forti:
Guida: Roberta Ferraris, guida GAE regione Piemonte e accompagnatrice turistica. È autrice della guida Cinque Terre per Touring Club Italiano - Slowfood.
Grado di difficoltà: medio, i sentieri delle Cinque Terre sono mulattiere a gradini, con dislivelli marcati, anche se le salite sono di breve durata.
L’itinerario: il viaggio è stanziale, con zaino leggero. Si cammina su sentieri e mulattiere, con qualche tratto di strada minore e lungomare. In caso di cattivo tempo o chiusura di qualche tratto di sentiero, il viaggio si effettua in ogni caso, con itinerari ed esperienze alternative.
Sapori e prodotti: i pranzi sono l’occasione per assaggiare i tipici cibi da strada della Liguria, la farinata e la focaccia, la frittura di pesce da asporto, i ‘gattafin’ di Levanto. Cene a base di pesce, trofie al pesto e ottimi vini.
I pasti: due cene incluse in un ristorante del paese, una cena libera, da organizzare al momento. Pranzi liberi.
Territorio, società e ambiente: le Cinque Terre sono parco nazionale e sito Unesco, per la qualità dell’ambiente, frutto di una felice interazione millenaria tra comunità contadine e natura. Solo camminando si percepisce la dimensione del paesaggio terrazzato, oggi minacciato dall’abbandono, anche se si notano alcuni esempi positivi di recupero di terreni abbandonati, grazie agli sforzi di tutela da parte degli enti preposti e di aziende agricole private. La crescente notorietà delle Cinque Terre le rende però vulnerabili: il fenomeno dell’overtourism qui si tocca con mano.